La stella


Madido di sudore, per un attimo, mi sveglio nel pieno della notte della mia vita! La paura mi attanaglia il cuore,la mente...immobilizza il corpo! Mi sento solo, abbandonato e sono talmente identificato in questa condizione da voler urlare al mondo, prendermela con tutti. Ciechi, sordi, indifferente di fronte a ogni mio gesto. Nessuno mi comprende, nessuno riesce a capire ciò che sembra uscire da me squarciando le mie membra. E così mi dibatto tra un'impressione e l'altra, tra emozioni forti e dolorose, scomposto e irrequieto, senza direzione tra le pareti della stanza. Su una parete il caffè di Van Gogh nel quale immagino di vivere, sull'altra le foto di una famiglia felice che vorrei ricalcare, di fronte un candido bianco che non m'appartiene e alle spalle tutto ciò che posso immaginare...mi sento spossato...quasi arreso!
Un sogno...un incubo...realmente sveglio prendo coscienza che quanto vissuto non costituiva la mia vera vita. La sensazione di essere solo, orfano nel mondo del mondo, è ugualmente viva in me. Ma contrariamente al sogno vedo nitido ciò che deve guidarmi.
"Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei + segreti pensieri?"
E' la mia vita che mi richiama all'Uno, a raccogliere tutti i miei Io asservendoli umilmente ad essa. E' qui che trovo la pace, nel luogo della comprensione, il silenzio che ho creato, trovato, accolto in me.
In un istante il luogo del buio, divenuto illuminazione, ha partorito la visione di ciò che voglio regalandomi un'inaspettata ricchezza di opportunità di fronte agli occhi. E' così che mi sento stabile in questa nuova condizione che mi rende l'opportunità, spesso disattesa, di essere altamente produttivo per la mia vita, nella mia vita, protagonista attivo e non passivo!
Oggi ho l'opportunità di nascere nuovamente, non ieri ne domani...Oggi!

Commenti

Anonimo ha detto…
Il passato.
Il presente!
Il futuro?
Moskolowosky ha detto…
Il futuro è figlio del presente...k
Anonimo ha detto…
E il presente è figlio del passato.
Il silenzio interiore per me è angosciante.
Moskolowosky ha detto…
Il silenzio interiore non può essere angosciante...è l'immaginazione che lo rende tale in chi non lo ha mai trovato. Il brusio interiore che ci consuma, spesso, ci fa avere tanta, troppa paura di scoprire la verità
Anonimo ha detto…
Secondo me questa analisi capillare delle emozioni interiori porta un po' a esasperare la ricerca di una verità che molto probabilmente abbiamo già davanti agli occhi ma che non riusciamo a vedere. A volte le cose vanno prese come vengono
Moskolowosky ha detto…
E' proprio così: la verità è sotto gli occhi ma è proprioprendere le cose "come vengono" che fa si che non si comprenda. Fa si che i veli non cadano dagli occhi...e ogni cosa che ci raggiunge determina la nostra vita.
Vita casuale o causale?
Questa la scelta!
Anonimo ha detto…
Ci sono cose che possono essere causali e cose che arrivano casualmente, e molto spesso sono determinanti e segnano la vita in modo profondamente positivo. Non si può tenere tutto sotto controllo
Moskolowosky ha detto…
La scelta è tra una vita casuale e una causale.
Il resto è solo menzogna che ci raccontiamo per ammortizzare le nostre responsabilità
Anonimo ha detto…
la scelta è fra una vita calcolata e razionale e una vita che lascia spazio anche alle emozioni, ovviamente la seconda è più rischiosa.
Moskolowosky ha detto…
Quelle che spesso chiamiamo emozioni sono solo frutto della ns fantasia...immaginazione.Non c'è calcolo o raziocinio, solo una visione diversa.Un'osservazione chiara e profonda della realtà, di ciò che facciamo e non di ciò che ci diciamo.
Anonimo ha detto…
Quel genere di visione è solo un'analisi controllata e ben protetta, a distanza di sicurezza da tutto il resto.
Moskolowosky ha detto…
Dettaglia questa tua affermazione. Fai un esempio per capire cosa significa controllata e ben protetta. Perchè potrebbe anche essere più "protetto" non guardare la realtà e illudersi che altro faccia parte della tua vita.
Posso raccontarmi tutto su me stesso, emozioni, capacità, poteri...ma la vita, quella reale e non raccontata, è uno specchio da cui non puoi sfuggire. Sei ciò che fai...
Anonimo ha detto…
Pensare di poter analizzare tutto di sè, di conoscere fino in fondo le proprie azioni, di sapere cosa si è e dove si vuole andare. Pensare di poter controllare tutto in previsione di una strada prefissata o un obiettivo che si vuol perseguire mi pare un modo troppo controllato per vivere la vita senza lasciare spazio a niente che non rientri nella rigidità di uno schema. Ma non so se quel modo di vivere sia poi così reale, ripeto, è solo un modo per proteggersi mettendo un paraocchi che non vorrebbe permettere di vedere altro ma che prima o poi cade.
Io non sono solo quello che faccio, sono anche altro
Moskolowosky ha detto…
"Io non sono solo quello che faccio, sono anche altro"
Questa è l'illusione.
Ti pari se non affronti la pochezza della tua natura, la tua incapacità a fare, a cambiare anche una piccola abitudine.
Non si tratta di controllo...non devi controllarti...nessuno parla di controllo...solo desiderio di andare oltre i nostri solchi predefiniti!
Anonimo ha detto…
Quella che tu chiami illusione io chiamo ricchezza di una persona consapevole che oltre alle azioni si concede anche pensieri pur restando consapevole che di pensieri si tratta
Moskolowosky ha detto…
Consapevolezza...non puoi averla...e non ti rendi conto.
Anonimo ha detto…
dimenticavo che certe cose le possiedi solo tu...
Moskolowosky ha detto…
Nemmeno io...

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