Il seme



Il vento accarezza lento il mio viso
Come un soffio leggero sussurra amore
Privo di continuità, simile alla vita, lascia il posto ai raggi del sole
E tra le punte di barba timida sento rinvigorito il calore
Prima che lenta la vita inizi a fluire reale
Prima che possa un suono spezzare
Prima che sia dopo, che sia prima…
Il seme è vivo…nutrito di luce…della Luce

Commenti

Anonimo ha detto…
e la dolcezza del calore, sussurra parole che risanano il cuore, senza il peso del tempo, senza l'eco del vento che genera correnti che non hanno un senso. Una brezza si affaccia a cambiare colori, i sapori... e un "grazie" si mostra per ciò che si vede e che è ancora nascosto....
19 novembre, 2006 16:32
Anonimo ha detto…
Un'alba illanguidita
versa per i campi
la malinconia
dei soli morenti.
La malinconia
culla con dolci canti
il cuore che s'oblia
nei soli morenti.
E strane fantasie
come soli morenti
rossi ardenti sui greti
fantasmi incandescenti,
sfilano senza tregua,
rossi ardenti sui greti
grandi soli morenti.
19 novembre, 2006 18:28
Anonimo ha detto…
Seth o Anubis?Ansie o Speranze? Morte o vita?
Raccontare raccontandosi...
19 novembre, 2006 18:46
Anonimo ha detto…
più che morte o vita io avrei sonno..
19 novembre, 2006 19:17
Anonimo ha detto…
Una memoria senza tempo, con i seducenti colori del tormento? Dove sono i fulgidi bagliori del momento che illuminano visibili speranze da tempo addormentate? Voglio credere a un sogno che si manifesta vero, che goda della non aspettativa, e che sia per questo dolce come il miele di operose api che vivono nel discernimento di un sano e vitale nutrimento....
19 novembre, 2006 19:18
Moskolowosky ha detto…
Ma è proprio il sonno che fa la differenza tra la vita e la morte
19 novembre, 2006 19:25
Moskolowosky ha detto…
Api operose che operano in un mondo colmo di brusii. Questo dovremmo essere? Capaci di produrre miele in abbondanza tale da sfamare ogni affamato, ogni assetato privo di aspettative...anime, desiderose di un risveglio, che si incontrano come un popolo che scorge sorgere il sole li dove l'attende una terra promessa...
19 novembre, 2006 19:29
Anonimo ha detto…
cmq è vero, è ora di svegliarsi..buone feste
19 novembre, 2006 19:44
Anonimo ha detto…
La terra promessa è dentro di noi. Se guardi senza i filtri che la tua mente produce la puoi scorgere.
19 novembre, 2006 20:29
Anonimo ha detto…
Questo puoi anche non pubblicarlo..questo filosofeggiare, questo giocare ai significati alti nascosti dietro parole e poesie più o meno comprensibili agli umili ma forse molto chiari per voi pochi eletti non lo capisco.
Ma è così difficile scrivere una frase chiara e semplice senza per forza dover ricorrere a giochetti letterari? Ma sono solo io che scrivo come parlo? C'è per forza il bisogno di sfoggiare uno stile ricercato per dire quello che cantanti (che tu critichi quando io li ascolto) dicono in due battute?
19 novembre, 2006 21:03
Moskolowosky ha detto…
Lo specchio, se molto forte, rende tutto più vero. Non c'è un meglio...non un peggio... e se è il cuore ad ascoltare non c'è giudizio. Quando sono nel giudizio è perchè non conosco, perchè non ri-conosco...perchè ho paura. Ma se scorgo dolcezza e bellezza nel disorientamento, mio e altrui, ho forse una nuova possibilità per la mia vita per riformattare il tutto. La vita è semplice e ricercata allo stesso tempo, per questo può essere splendida se accolta... anche è quando dura. Lo spazio che vorrei accrescere è quello dell'accoglienza, uno spazio in cui ognuno abbia il proprio posto, in un luogo nel quale nessuno è sconfitto. Ma quel posto bisogna sceglierlo e occuparlo da se...
19 novembre, 2006 21:43
Anonimo ha detto…
Leggendo questi commenti ripenso all'amore, alla possessività, all'attaccamento...che emerge forte in ciò che scrivete.
Solo quando gli impedimenti verranno rimossi e gli ostacoli distrutti allora l'amore sarà spontaneo....e reale.
Solo conoscendo il reale si è in grado di vedere la distinzioe tra ciò che è falso e ciò che è vero.
Così come il sole non ha mai conosciuto l'oscurità, l'amore non ha mai conosciuto la gelosia.
Osservati....non è forse il tuo ego che si sente ferito e competitivo ...e lotta incessantemente?
20 novembre, 2006 00:08
Anonimo ha detto…
Forse l'ego sta lentamente morendo in attesa di un cuore che voglia ascoltare...e farsi ascoltare
20 novembre, 2006 11:16
Anonimo ha detto…
quel cuore tu lo puoi setire.
Se vuoi, puoi.
Se puoi, devi
20 novembre, 2006 13:03
Anonimo ha detto…
E coem potrebbe?
20 novembre, 2006 15:23
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Chiarezza

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"Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi." Questa frase che W. Shakespeare inserì nel mercante di Venezia accomuna l'uomo in modo universale. La differenza per la propria vita la fa proprio acquisire la capacità di accogliere il passato senza che scalfisca il nostro presente. A volte arriva come miele dolce che lenisce vecchie ferite. Altre come un uragano che tormenta le pareti del cuore mettendo a dura prova quanto stai costruendo. Infine, sottile, giunge subdolo e anonimo ma perfettamente riconoscibile. Ciò che rende felice il cuore è conoscere il luogo che abita. La visione distorta della mente fornisce quanto è più utile alla sofferenza. Ma se il cuore sa di trovarsi nel luogo a lui deputato nulla lo sposta. Ho amato? Ho sofferto per questo? Chi può saperlo se non solo lui? Eppure, spesso, ci arroghiamo il diritto di sapere più degli altri che di noi stessi. Giudici, censori, fustigatori... fuori e dentro noi essi si agitano eppure immobili
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