Quando la Stella muore



Quando la Stella muore
senti il suo calore perchè non ti riscalda più
E anche se i tuoi occhi non vedono
il tuo cuore è guidato dalla chiara luce che lo ha riempito
Quando la Stella muore
continua a illuminare il tuo cammino
E anche se non ricordi le sue sembianze
il sangue pulsa nell'immagine della mente
Quando il sole muore
può essere un buco nero o una supernova
Se guardi indietro...se guardi avanti...

Commenti

Anonimo ha detto…
la stella, il sole..cosa sono per te? perchè non guardare...semplicemente?
17 novembre, 2006 22:56
Moskolowosky ha detto…
Perchè non guardare? Forse dovrei farlo lentamente...prima specchiati nel lago e poi direttamente...altrimenti mi acceco!
18 novembre, 2006 15:08
Anonimo ha detto…
E' sempre il solito concetto riproposto in un'altra salsa..e poi? un passo avanti non si può fare? Dato che il buco nero e la supernova non li vedrà nessuno di noi, tanto vale goderci il sole
18 novembre, 2006 17:44
Moskolowosky ha detto…
i passi si fanno insieme... procedi!
18 novembre, 2006 17:56
Anonimo ha detto…
Io???????? Veramente sei rimasto indietro dovrai correre x raggiungermi :)
18 novembre, 2006 18:11
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Chiarezza

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"Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi." Questa frase che W. Shakespeare inserì nel mercante di Venezia accomuna l'uomo in modo universale. La differenza per la propria vita la fa proprio acquisire la capacità di accogliere il passato senza che scalfisca il nostro presente. A volte arriva come miele dolce che lenisce vecchie ferite. Altre come un uragano che tormenta le pareti del cuore mettendo a dura prova quanto stai costruendo. Infine, sottile, giunge subdolo e anonimo ma perfettamente riconoscibile. Ciò che rende felice il cuore è conoscere il luogo che abita. La visione distorta della mente fornisce quanto è più utile alla sofferenza. Ma se il cuore sa di trovarsi nel luogo a lui deputato nulla lo sposta. Ho amato? Ho sofferto per questo? Chi può saperlo se non solo lui? Eppure, spesso, ci arroghiamo il diritto di sapere più degli altri che di noi stessi. Giudici, censori, fustigatori... fuori e dentro noi essi si agitano eppure immobili
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