La storia di Roberto

Roberto non parla, mugugna suoni spesso incomprensibili. Ti guarda e non sai mai se guarda te o il vuoto. A volte da l'assoluta certezza di non percepirti, di non sentire i sentimenti altrui. Passa il tempo continuando a chiudersi nei suoi percorsi mentali, perpetrando rituali abitudinari ossessivi, indispettendosi violentemente quando qualcuno pretende lui faccia le cose in un modo diverso da come lui le ha sempre fatte.

Quando ritardi, non solo non comprende, ma pensa che non sia ammissibile che accada, si arrabbia, inizia a camminare lungo un percorso circolare simile ai suoi pensieri e grugnisce. Il suo mondo è tutto il mondo. Non riesce a comunicare, dicono, non riceve e non trasmette. Usa una tastiera facilitata accanto a uno schermo per comunicare, le parole scorrono fluide con un linguaggio anche ricercato che contrasta nettamente con il suo grugnire senza senso.

Tutto questo perché lui è autistico e ciò gli impedisce di integrarsi socialmente e di comunicare.

Ma Roberto, anche quando è arrabbiato, ascolta le ragioni di chi crede gli abbia fatto un torto. Ascolta e sa chiedere perdono quando capisce che c’è altro oltre “Roberto”. Scrive per comunicare i propri sentimenti. Ha paura di essere abbandonato e comprende chi ha meno opportunità di lui e li abbraccia di continuo prima di tornare a camminare in cerchio muovendosi in modo casuale e inconsapevole.

Quando ascolto la storia di Roberto fatico a comprendere cosa lo renda, a parte la forma, diverso da me, da chi mi circonda. Poi un brivido mi percorre di fronte a questo specchio, ho voglia di abbracciare chi amo, di chiedere scusa a chi non ho visto dietro il mio ego. Ho voglia di guardare negli occhi chi amo e avere il coraggio di dirglielo anziché scriverlo, confessare le mie debolezze senza averne vergogna. Voglio rompere gli schemi che mi rendono sereno nel recinto, per attraversare le colonne d’Ercole che mi separano dalla vita che desidero realmente.

Roberto è in me. Cosa potrà rendermi diverso da Roberto è solo la possibilità, cosa mi renderà diverso da lui è coglierla… e io sarò in lui.

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