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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

In qualche luogo

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Quando ti ho scorta giocavi nell'acqua delle tue emozioni, gioiosa di scoprire il mondo e riscoprire te stessa. In qualche luogo dentro te, il bisogno di poter controllare, l'illusione che la gioia sia nelle cose che non tradiscono certezze, ha preso il posto della passione tra le pieghe della tua anima. E così ti scorgo adagiata sulla panchina della tua vita, sopra il ponte da cui scorgi il suo fluire e, distrattamente, ti chiedi quando sarà il momento di tuffarti di nuovo in essa. Nello sguardo di un altro, riflessa in un'anima che ti protegge, non ti concedi di essere ciò che sei appoggiata a una spalla morbida che ti avrebbe accolto serafica per sussurrarti: bentornata Vita

La famiglia del Mulino bianco

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Passeggiando per la campagna mi sono imbattuto in una scena alquanto particolare. Una scena che mi ha insegnato parecchie cose. Per la prima volta la famiglia del mulino bianco era incazzata. Capirete lo choc! Immaginate la scena: Papà Bianco, mamma Bianco e i loro piccoli genietti puliti e buoni che non vanno mai a scuola e solitamente girano per casa in silenzio con i loro aquiloni, mentre prendono a calci tutti i tunisini, marocchini, libici e nigeriani che sino al giorno prima coltivavano i loro campi? Arance, pesche, vigne e pomodori abbandonati a se stessi...e tutto questo perché? Non avevo minimamente pensato a questa eventualità! Loro, così buoni, puliti e perfetti che scacciano in malo modo le loro risorse migliori. Ebbene, alla mia domanda sul perché facessero in quel modo, la risposta è stata veramente esaustiva! Mi dice mamma Bianco:"Noi li paghiamo per lavorare in silenzio, mica per portare qui i loro parenti." Beh...non faceva una piega questo ragionamento.

Amore: Questo sconosciuto!

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Come sospesi sulle nostre emozioni placidi e ignari nominalizziamo le nostre sensazioni così da rimanere sereni. Eppure ci sono parole il cui significato è così ignoto. Felicità, amore... ci illudiamo di conoscerli, comprenderli...provarli. Eppure, nel chiedermelo e chiederlo, spesso mi accorgo che altro descriverebbe ciò che incontro: tranquillità, stabilità, sicurezza, dolore, passione, ossessione, novità, noia, curiosità... Ma in un battito d'ali di farfalla, ogni cosa muta, mentre una voce dentro insiste a spingermi ad andare oltre, a comprendere... a conoscere quel mistero che senza parole, particolari esperienze o ritmi incalzanti tra giochi di ruoli, ti rende pieno di una pienezza sobria che non appesantisce. Dove avremo nascosto il bambino che esisteva prima dell'eterno capriccio che, nel trasmutare della forma, ci imprigiona da sempre? E tu... tu che vagando qui sei giunto...hai mai detto a te stesso "Sono felice" consapevole di ignorare il significato di tut