Sensibilità

Costantemente provo a sviluppare sensibilità e l'unica cosa che comprendo è che nulla è vero.
I sentimenti, le paure, i timori e le certezze...nulla è vero, tutto fallace.
Basta che io prema con le dita gli occhi perché il mondo cambi colori e prospettive.
E se i miei occhi fossero costantemente premuti e vedessi sempre ciò che non c'è?
Ognuno cerca di spiegarmi la verità sulla vita, ciò che è giusto o sbagliato, come ci si deve comportare, quali sono i miei sentimenti...
Quando riusciremo a comprendere che è tutto finto? Tutto dettato dai nostri istinti primordiali, non primari, ma indotti dal terrore di rimanere soli, di morire...ma a decidere di morire possiamo essere solo noi. Possiamo essere già morti sin da oggi, muoverci come zombie tra zombie, vivere per comprare e sentirci rilassati, accumulare per credere di non morire, fare figli per illuderci di continuare, assistere nella speranza che un giorno saremo assistiti.
E in questo percorso soffrire di pene incredibili e inutili, gabbie nelle quali stretti facciamo stridere i denti, stanchi ci muoviamo dentro un contenitore meraviglioso di cui non sappiamo scorgere per più di un attimo la bellezza prima di maledire maledicendo la vita...raccontandoci, mentendo a noi stessi, la maggior parte delle esperienze vissute.
Voglio andare oltre, voglio riuscirci, voglio guardare il mondo negli occhi e non riflettere la sua paura ma portando la mia speranza.
La speranza di un'altra vita in questa vita, dove nessuno lamenti il dovere del semplice vivere e si ricordi che tutto questo non è scontato, che ogni attimo è donato, come i colori, gli odori, i dolori e la nuova vita che da essi, alla fine, ne sgorga!
Nel tempo del parto indolore, della morte silenziosa, della forma fisica chirurgica, del lavoro come sacrificio universale e sbandierato, dell'altro come nemico, del mondo malvagio, mi accorgo che abbiamo perso il senso profondo del motivo per cui siamo qui.
Non ci chiediamo più perché siamo qui, cos'è tutto questo e questo Tutto cos'é... non abbiamo risposte alle domande che non ci poniamo. Perché morti saremo e morti vogliamo già essere. Perché la vita chiede un prezzo che non vogliamo pagare e preferiamo vivere da accattoni piuttosto che pagare il ticket con l'impegno.
Un dono va onorato altrimenti è sprecato e nello spreco il peccato.
Ogni attimo mi accorgo di non essere ancora capace di resistere al richiamo della vita di mantenimento, lotto inutilmente perché non mi arrendo. Ma imparerò a resistere e ad arrendermi. Imparerò a Vivere. Imparerò a rispondere alle domande che la Vita mi pone senza fuggire da esse.
Chi mi ama non avrà paura e troverà il giusto posto.
A chi amo troverò in me il giusto posto.
A vincere non sarà l'orgoglio, il senso di orfanezza, il rifiuto che avverto e non esiste.
A vincere sarà il Vero...quando avrò compreso cos'è!

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