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Visualizzazione dei post da 2012

Angeli caduti

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Come una crisalide che diviene Farfalla così desidero accada. Il silenzio è impietoso. Più delle canzoni non ascoltate, più degli sguardi che lasciano uscire luce a intermittenza. E' in questo silenzio che provo ad accogliere le mie colpe. Quelle che ho e quelle che non ho... Di tutte sento però il peso nei momenti in cui alzo lo sguardo al cielo e penso che è lì che dovrei volare. Poi rifletto sul tempo che dovrebbe aiutarci a vedere le cose bene, dare il giusto senso delle azioni, alleggerire responsabilità e dare profondità ai sentimenti veri. Ma non sempre è così...il rancore sa essere più forte dell'amore perchè non prevede, nel nostro essere piccoli esseri umani, la necessità imprenscindibile dell'altro come parte attiva. Amiamo chi ci ama...odiamo chi vorremmo lo facesse e non lo fa... A volte nemmeno ci chiediamo se davvero ci interessa il suo amore...ma siamo certi che il suo rifiuto non è accettabile! E' troppo per il nostro ego, troppo ci ricorda che

21 minuti

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Mi rilasso Resto in ascolto di questo silenzio imbrigliato dalle maglie del quotidiano Lo sento distante, poi giungere e sedersi comodo in me. Il brusio, inarrestabile, inizia a ovattarsi. Resto lì, in un luogo di pace a cui anelo A cui ognuno, nel pianto e stridore di denti, aspira inconsapevolmente. Qui vedo l'affanno che spesso mi circonda, mi pervade e avvinghia in una spirale fatta di tensione, bisogni e timori che celano l'unica, antica, paura. Tutta questa importanza che a ciò diamo, la fuga costante dalla porta che conduce alla vita, si palesa in tutta la sua inutilità. Scorrono i millenni e tutto lentamente cambia.  Mentre travolti da un delirio di onnipotenza ci alterniamo, i fiumi scorrono, le montagne attendono, le foreste si rinnovano e il sole brucia.  Incuranti di noi che solo nell'Eternità troviamo ristoro Che in essa vinciamo la morte Per essa andiamo oltre il tempo. Quale missione mi tiene qui se non portare frutto, libero dall

Miasmi evolutivi

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Ci sono giorni in cui è fondamentale iniziare senza lavarsi. Soprattutto se è caldo e la notte ti sei rinfrescato nell'umido del sudore che impregna le lenzuola. L'odore della tua pelle arriva a prendere consistenza nell'ambiente, attraversando le stanze senti e ti senti vivo. Col passare delle ore le normali attività della giornata scorrono insieme alle gocce del sudore che rendono madido il corpo e ti rammentano l'animalità della tua sessualità. I pensieri scorrono dietro le associazioni meccaniche che l'odore sempre più intenso porta a zonzo per le stanze viste e riviste della memoria. Un sottile piacere pervade la pancia nell'espletare i bisogni fisiologici che aggiungono aromi a un ambiente sempre più personalizzato. E' in quel momento che senti di avere finalmente reso unico e personale un luogo in questo pianeta devastato dall'omologazione e dal bisogno di accettazione, dal terrore di rimanere soli e da un senso di orfanezza che ha piegato 

Chi sei tu?

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Sabato ho incontrato due bambini Appena mi hanno visto hanno iniziato a chiamarmi con un altro nome Il loro papà ha fatto notare loro che si sbagliavano Insistevano Anche il papà provava a fargli notare che nulla avevamo in comune io e la persona che credevano fossi. Sorridevo Di fronte all'insistenza del papà hanno iniziato a dirmi: "Tu sei Marco!" E io:"No...sono Alessandro" "Tu sei Marco!" fa l'altro Continuavo a sorridere "Sei non sei Marco chi sei allora?" Vano il tentativo di ripetere il mio nome la loro risposta era sempre:"No! Chi sei tu?" Un martello ininterrotto, come se fossero sordi. Ho iniziato a provare fastidio, la petulanza di quei bambini ostinati faceva stridere in me qualcosa. Mi sono scoperto, a un certo punto, stanco e quasi disperato nel tono: "Non sono Marco... Sono Alessandro..." Dopo un tempo, il loro sguardo immobile e per nulla convinto, mi ha fatto capire

Shanghai

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L'impatto con la citt à è stato  tutt'altro che facile. Tutta la mia sicurezza si è sgretolata di fronte all'incomunicabilit à . Dopo un tempo mi si è palesata l'immobilit à  interiore di fronte a qualcosa  che non conosco, un popolo diverso per aspetto, lingua, modo di scrivere e comunicare. Abitudini completamente opposte alle mie, sin da quelle alimentari che da subito mi hanmo mostrato il perché di alcune differenze morfologiche. Hanno altri ritmi, una maggiore comprensione del tempo e ancora non sono del tutto contaminati dall'avidit à personale schiacciati da un regime che,quasi invisibile, permea ogni attivit à . Solo i pi ù giovani sembrano oltremodo fagocitati in questo controllo globale su di loro. Spesso ne ho osservato insieme a un tavolo, una panchina o un locale pubblico intenti col loro cellulare per diversi minuti, se non tutto il tempo, senza comunicare tra loro in alcun modo. Eppure qui i social sono oscurati, come youtube e ogni altro

Disillusione

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Ora... dico... non credo più alle promesse della notte Quelle promesse piene di veemenza I "mai più!" piuttosto che "Ora cambierà" Non credo più, disilluso, alle promesse dell'amore Quelle promesse al centro delle quali c'è solo chi le formula Non credo servano, questo intendo E ne sono certo perché, nella carne, ho sperimentato tutto questo Ma quando la maschera non pesa più Quando scivola leggera, naturalmente...e ti prego di leggerlo lentamente A quel punto, non ho più un volto, almeno quello a cui siete abituati... Se non vi piaccio non è un problema... non più!