Angolo


Così... è nell'angolo che finisce tutto. Probabilmente non ascoltiamo adeguatamente le istanze del cuore. Forse ci fidiamo troppo di ciò che vediamo per credere a ciò che non possiede immagini, che non percepiamo con le mani, che il nostro olfatto non riconosce.
I sensi governano ogni percezione e a nulla vale la nostra intuizione se lasciamo che essa vada in dispersione. Dove andremo senza domanda? Come godere della luce che penetra i nostri occhi, i nostri cuori ma che non sappiamo più trasmettere?
Come...

Commenti

Anonimo ha detto…
Come tu insegni, l'importante è ciò che è reale, il resto è superfluo, inutile spreco di energie, giusto? Ho seguito bene la lezione e preso appunti.
23 gennaio, 2007 08:58
Moskolowosky ha detto…
Io non posso insegnare nulla... posso provare... studiare...esperire
23 gennaio, 2007 11:29
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Chiarezza

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"Possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi." Questa frase che W. Shakespeare inserì nel mercante di Venezia accomuna l'uomo in modo universale. La differenza per la propria vita la fa proprio acquisire la capacità di accogliere il passato senza che scalfisca il nostro presente. A volte arriva come miele dolce che lenisce vecchie ferite. Altre come un uragano che tormenta le pareti del cuore mettendo a dura prova quanto stai costruendo. Infine, sottile, giunge subdolo e anonimo ma perfettamente riconoscibile. Ciò che rende felice il cuore è conoscere il luogo che abita. La visione distorta della mente fornisce quanto è più utile alla sofferenza. Ma se il cuore sa di trovarsi nel luogo a lui deputato nulla lo sposta. Ho amato? Ho sofferto per questo? Chi può saperlo se non solo lui? Eppure, spesso, ci arroghiamo il diritto di sapere più degli altri che di noi stessi. Giudici, censori, fustigatori... fuori e dentro noi essi si agitano eppure immobili
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