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L'uomo delle caverne

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Tre semplici concetti: Paura: Attraverso essi, la mia coraggiosa generazione, ha compiuto il proprio percorso. Ci hanno inculcato la paura di tutto. Non riuscire a finire gli studi, non trovare un lavoro, non avere un lavoro definitivo, perdere il lavoro, non ottenere la pensione, non poter pagare un mutuo, non poter avere la macchina, non poter fare le vacanze al mare d’inverno - in montagna d’estate, non poter fare famiglia, non poter mangiare un giorno, non contare nulla, contare troppo, essere invisibili, essere indispensabili. Tutto e subito : Imparare a suonare a 3 anni, campioni di calcio a 6, essere i migliori o i peggiori a scuola, essere i più furbi o almeno i più onesti, laurearsi prima di tutti, lavorare prima di tutti, guadagnare più di tutti e subito…subito…tremendamente subito. Assolutamente slegato da quanto io, realmente, contribuisca al valore da cui voglio attingere, a ciò di cui faccio parte. Deresponsabilizzazione : perché faccio parte di qualcosa? Assolutam...

Incontro

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E' in punta di piedi che voglio incontrarmi comprendere se le mie dita combaceranno perfettamente mentre passi lenti mi insegnano il calore di cui ho bisogno attraverso il freddo di uno specchio impietoso. Saprò distinguere e amare il laccio che libera e unisce?

Emozioni

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Come nebulizzate cospargono l'universo che permea la mia anima e fluttuanti riecheggiano tra memorie vive e visioni da realizzare. Dove posare la sete che arde l'anima assetata da un ignoto flusso di pensieri? Quale il luogo in cui i flutti delle emozioni colpiscono le corde che portano una melodia già nota? Sento giungervi e ripartire tra il desiderio di ritrovare la vita e il timore che l'acqua porti sale su ferite ancora vive. Dove volgere lo sguardo, se non verso la luce, che dall'alto rischiara i nuovi percorsi da donare all'anima?

Incomprensione

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Tenendo il mondo nella propria pancia altro non si riesce che ad ascoltare le proprie ragioni... Ci si permette qualunque cosa in nome di esse E mai si ha torto!

La logica del fast food

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Giorni fa ascoltavo una conversazione tra anziani e mi ha colpito il loro modo di vedere il mondo così come traspariva dal loro modo di parlare. "Per essere un adulto dovevi farti una famiglia, costruirti una posizione, realizzare i tuoi sogni." Poi sono andato a cena fuori con amici e ho notato quale sia il nostro modo di vedere il mondo così come traspariva dalle nostre parole. "Per essere un adulto dovevi avere una famiglia, avere un lavoro, ottenere i tuoi scopi." E sono rimasto un po basito di fronte alla domanda che ne è sorta:Essere e fare o essere è avere? Loro hanno fatto un sacco di cose e sembrano più sereni a parlare del tempo andato. Noi, in fondo, non smettiamo mai di voler possedere sempre più cose e questo non ci fa stare meglio...e adoriamo consumare tecnologia così come sentimenti...sempre più velocemente, voracemente, in un vortice infinito fatto di sapori intensi ma brevissimi...quasi come se anche la vita fosse bisognosa di aromi e non di genuin...

Cammino

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Quando le strade mutano senza preavviso resto perplesso, fagocitato dalle paure di ciò che accadrà. Ancora sorpreso dell'impossibilità del controllo non ricordo che l'accidente é pronto a modificare ogni cosa a proprio piacimento. Allora, spiazzato, resto immobile un tempo lungo. Abbastanza per cercare di comprendere cosa sia gentile fare, attendere o andare oltre? Intanto il cammino prosegue, anche senza di me, perché è il tempo a far scorrere la vita e non io. Inesorabile spinge verso la meta diversa per ognuno. Forse vivrò tutto... o a breve mi fermerò... vorrei essere pronto. Resto in ascolto...

Silenzio

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E' nel silenzio che scorgi la luce dal buio da esso vieni fuori seguendo la luce del cuore Il buio della morte dai mille volti è evidente nella calma assoluta e piatta dell'assenza di suoni, segnali, visioni. Lente, flebili, senti le voci che si stringono al tuo cuore voci discrete di chi non guarda solo se stesso voci sapienti di cuori che guardano a un mondo non monoculare La vita offre, La morte filtra, Il cuore comprende

Mani

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Mi ritrovo a guardare le mani, tante infinite che si muovono, gesticolano, sottolineano o mettono da parte. Sono uniche e irripetibili, parlano del mondo, di chi le porta, tradiscono età e storia, tramandano attitudini ed esperienze. Parlano di suoni emessi o che mai potranno essere uditi, di terra smossa da chi ci ha preceduto, di nobiltà per stirpe o evoluzione. Le mani che mi dicono fin dove potranno andare in profondità o quanto grossolano sia il pensiero di chi le tende. Parlano attraverso i geni che le hanno portate sin lì, mi accolgono o tengono a distanza, rassicurano o intimidiscono. Le mani che stringo o vorrei stringere, quelle che non stringerò mai più e di cui ho desiderato il contatto, quelle temute che mi hanno solo dato carezze, quelle più dolci nell'immaginazione che nella realtà,quelle ormai dense di rughe tra le cui pieghe è scritta un'esitenza. Le mani con cui posso prendere la mia vita per condurla!

Luna

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Prima che luce appaia il suo velato bagliore può confondere la mente Ma non il cuore...

Realtà

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Devi interrogare il tuo perché finché egli stesso non ti darà risposta per sfinimento: sarà allora che ne vedrai la sua reale bellezza

Mete

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Nel silenzio si affaccia timido il senso della vita Dove sarebbe in un nucleo chiuso? Disserrando i cancelli del cuore, immobile, nell'ascolto del silenzio, tra rumori, sussurri di paura e memorie si fa strada la Via che a esso conduce. Aprendo lievemente, per non essere travolto dall'improvvisa tempesta, il navigatore novizio, timido, spaventato, pieno di speranza certa, solca acque che purificano il cuore.

Sento

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La presa coscienza nell'assenza Nel vuoto di senso il principio della ricerca Nei continui percorsi interiori e mai domi Nella ricerca di un segno, nel desiderio di essere degno Nell'abbraccio profondo in cui sento ogni momento che ci sei contro la volontà di questo mondo dove ogni silenzio è riferimento

Natale

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Quando alle soglie della vita Nuova la morte bussa, i pensieri scompaiono soffocati dall'unica domanda. Come se tutto ciò che sei, nella foga degli affanni inutili, morisse di fronte alla morte stessa. Come se innanzi alla paura dell'immagine che impietosa mostra l'ultimo destino riuscissi, sereno, a comprendere la realtà. In quell'istante preciso, mentre la voce del mondo a cui appartieni ti giudica, un sano cinismo attanaglia ciò che è inutile per restituire un momento di sincera luce. L'uomo che non sei svanisce, comprendi che nulla ti appartiene, nemmeno le caduche spoglie che hanno conosciuto gloria e decadimento. La gioia prende il posto del tormento, la priorità guida ogni pensiero e appare chiaro, come non mai, che solo morendo a se stessi arriverà Natale.

Amore

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Un giorno Amore irruppe nel mondo e chiese: Chi sono Io? Un gran parlare si levò ma nessuna risposta comprensibile giunse. Allora Amore si sentì solo e non riusciva a distaccarsi da quel pensiero. Era convinto che nessuno lo potesse comprendere e inizio a fuggire chiunque incontrasse. Finchè non avverti una grande stanchezza e fece un respiro profondo. Vide che esistevano altre prospettive, partendo da se stesso cercò le domande prima delle risposte. E scoprì l'importanza del proprio ruolo, si avvide di come tutti fossero inclusi in lui e tutto era nell'Uno che egli stesso rappresentava. E la musica iniziò a parlare, a sussurrare i colori delle emozioni della pelle liscia. Avvertì il sapore dell'aria che respirava specchiandosi nel sorriso del mondo. E le risposte giunsero...

La storia di Roberto

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Roberto non parla, mugugna suoni spesso incomprensibili. Ti guarda e non sai mai se guarda te o il vuoto. A volte da l'assoluta certezza di non percepirti, di non sentire i sentimenti altrui. Passa il tempo continuando a chiudersi nei suoi percorsi mentali, perpetrando rituali abitudinari ossessivi, indispettendosi violentemente quando qualcuno pretende lui faccia le cose in un modo diverso da come lui le ha sempre fatte. Quando ritardi, non solo non comprende, ma pensa che non sia ammissibile che accada, si arrabbia, inizia a camminare lungo un percorso circolare simile ai suoi pensieri e grugnisce. Il suo mondo è tutto il mondo. Non riesce a comunicare, dicono, non riceve e non trasmette. Usa una tastiera facilitata accanto a uno schermo per comunicare, le parole scorrono fluide con un linguaggio anche ricercato che contrasta nettamente con il suo grugnire senza senso. Tutto questo perché lui è autistico e ciò gli impedisce di integrarsi socialmente e di comunicare. Ma Ro...

9/11

Nel silenzio alterno Nell'arco di un respiro guardo il tuo volto Dove sei ora? Chi sei tu che parli per me? Chi sono io che lotto con te? E nell'umidita' della notte ritrovo la pace Osservo mutarmi intorno al nucleo E sempre più' al nucleo voglio giungere. Leggendo ti vedi Leggendo mi vedi E solo nel cuore sai perche' non cedi In silenzio Nel silenzio Per il silenzio Moriro' per vivere

Immersione

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Sto per immergermi sistemare nel silenzio quanto è utile per raggiungere il Luogo. Tra gli spiragli di luce nel mare profondo scorgo un volto, dei cuori, un'anima... la mia. Ogni giorno di più la Verità è l'unica cosa che desidero... In me... fuori di me!

Ti sento

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So che ci sei Ti sento Ogni secondo avverto la tua presenza Anche in assenza della mia Incalzante avverto la voce che dal cuore parla mordace Io ti sento... E mi nascondo

Brunori sas on Rockit

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from picicca studio

Punti di vista

Cosa è reale?