Molteplicità
A vicenda comandano mentre il ciclo si volge,
e l'uno nell'altro svaniscono e a vicenda
si accrescono, seguendo la parte segnata.
Solo queste infatti sono le cose che esistono; correnti
l'una attraverso l'altra diventano uomini, e stirpi
di altri animali, a tempo riunendosi in un unico
ordine per opera dell'amicizia, a tempo travolte
al contrario, separatamente ciascuna, dall'inimicizia
che nasce dalla contesa; fino a che,
intimamente congiunti, il tutto ridiventi uno. Così,
in quanto l'uno ha appreso a generarsi dai molti,
e poi di nuovo compaiono i molti dissolvendosi l'uno,
in questo divengono, e non è immota
la loro eterna durata.
Ma poichè queste cose interamente mutando
non s'acquetano mai, immobili in questo modo
sono in eterno secondo il ciclo.
Empedocle di Agrigento
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